Agiti pugni chiusi. Stretti, pieni d'aria.  La voglia di protestare, quella di un tempo, di quando tu eri vivo, tu eri pieno di s...

A pugni chiusi. Stretti. A pugni chiusi. Stretti.

A pugni chiusi. Stretti.

A pugni chiusi. Stretti.


Agiti pugni chiusi. Stretti, pieni d'aria. 
La voglia di protestare, quella di un tempo, di quando tu eri vivo, tu eri pieno di speranze. Loro erano ancora un'ombra presente, attaccata, non ingombrante.
Hai provato a camminare passi, di fatica e sudore. Ti sei scoperto fragile quando hanno deciso che il momento era arrivato. Schiaffi e spade.
Di te carne, in un pacchetto da buttare. Venga il miglior offerente, non ci serve più. L'abbiamo spolpato, privato di sogni, ambizione. 
Privato di quel battito, di una vita propria.

Agiti pugni chiusi. Stretti, pieni d'aria.
Mentre chi fuori ti vede ti trova diverso, mentre chi dovrebbe promuovere le tue scelte ti schiaccia. Hai sogni in tasca e un biglietto stropicciato per l'infinito.
La terra ti ha preso per la caviglie e ti ha tenuto stretta a sé. Andava fatto. Dovevi vedere come finisce un'esistenza.
Il cappio al collo, il rosso per terra. Mani sugli occhi. Non hai visto nulla. Domani finisce tutto, domani respiri. 
Domani è oggi.

Siamo mondi che contemporaneamente si agitano e si sistemano sulla stessa asse. Siamo percorsi che si intersecano. Lo scontro di due ricerche, di due esistenze caduche. Ginocchia sbucciate. 
Pugni chiusi, uno dentro l'altro.

Still Pedersen Paradise