Scrollò la testa e disse, come una volta: <Dunque addio, Jurocka...mi raccomando, abbi cura della tua salute, caro>. Come vola il tem...

Riflessione su un inizio. Riflessione su un inizio.

Riflessione su un inizio.

Riflessione su un inizio.


Scrollò la testa e disse, come una volta: <Dunque addio, Jurocka...mi raccomando, abbi cura della tua salute, caro>. Come vola il tempo.. Da ragazzino, ogni qualvolta, in autunno, partiva per il liceo di Mosca, andava a salutarla, in quella stessa stanza. Da allora erano passati dieci, dodici anni...


Una donna entrò nella gabbia degli imputati. Nonostante il pallore, nonostante l'aria stanca e stravolta, era ancora bella; solo le palpebre, di forma squisita, erano sciupate dalle lacrime e la bocca aveva un piega amara, ma la donna sembrava giovane. I capelli erano nascosti dal cappello nero.


Fillus de anima. é così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilitià di un'altra. Di quel secondo parto era figlia Maria Listru, frutto tardivo dell'anima di Bonaria Urrai.


Vi chiederete se sono improvvisamente impazzito, cosa probabile visto che ormai mi conoscete..in realtà oggi mi interrogavo sul come nasce un racconto, un romanzo o qualsiasi cosa imprima la sua impronta sulla pagina bianca.
C'è qualcosa di magico in un inzio, sia metaforicamente che non.
Ammetto che una mia mania è quella di, dopo aver finito di leggere un libro, tornare indietro e rivedere le prime due pagine per capire da dove parte il tutto.
Eppure per me è difficile capire quali potrebbero essere le giuste parole con cui iniziare e a volte mi blocco prima di inziare.
Non so perchè ho postato questa mia riflessione, non lo so davvero..magari voi nei commenti saprete cogliere meglio di me la ragione.

Ps. I libri da cui ho tratto gli inizi sono "Come le mosche di autunno" e "Jezabel" di Irene Nemirovsky e "Accabadora" di Michela Murgia.

17 comments:

  1. Magico l'inizio... Vero, condivido! Sono quelle poche parole che ti fanno capire se sei partito col romanzo o sei rimasto a terra... Forse perchè nn è adatto a te, forse perchè nn sei ancora pronto per leggerlo...

    P.S. ottima scelta!!!

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  2. @Miky, mi piace che tu abbia aggiunto la frase "forse perchè nn sei ancora pronto per leggerlo...", è una cosa che mi capita di sentire ma non tutti la capiscono! :)

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  3. Dei libri che citi conosco solo quello della Murgia, un piccolo capolavoro !

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  4. E' vero l'inizio è la parte più difficile di tutto un rmanzo, o simili. Quelle prime parole possono falsare tutto il resto oppure catturare il lettore.
    Tuttavia a me personalmente non capita mai (almeno fino ad ora) di trovarmi bloccato difronte all'incipit, perché prima di iniziare a scrivere, mi costruisco una bozza mentale e solo quando sono soddisfatto di quello,inizio a scrivere e tutto e di fila. ^_^

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  5. La frase di Miky ha proprio centrato bene il punto, a me è successo per ben due volte con Paradiso di Lezama Lima poi alla terza volta il libro come se avessi trovato la combinazione di una cassaforte mi ha aperto il suo mondo.
    Poi esiste sempre un po' di difficoltà negli inizi gli scrittori hanno il blocco della pagina bianca io ho quello della tela bianca, genera sempre un po' di ansia il primo segno la prima frase o l'inizio di una nuova esperienza.

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  6. @Bimboverde, ho preso i primi che avevo sullo scaffale! Accabadora dovrei iniziare a leggerlo, spero di riuscire a ritagliare un pò di tempo!

    @Francesco, ognuno ha il suo metodo per scrivere, sono contento per te che hai trovato la chiave per ovviare al problema della pagina bianca :) magari seguirò il tuo consiglio!!

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  7. @Loran, la tela bianca ha un certo fascino no? :) il libro che citi non lo conosco..ti è piaciuto?!

    @Miky, :))

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  8. Grazie Loran! Aggiungo che a volte va anche a momenti: in certi momenti abbiamo bisogno di tenerezza, in altri di divertimento, ecc... In generale un libro è anche evasione: a me capita per esempio che quando sn soddisfatto di me e di quello che faccio nn sento il bisogno di leggere, che vi devo dire... In questo momento, invece, leggo e scrivo moltissimo... :/

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  9. Posto qui sotto il commento di Guchi che non riesce a commentare su blogger e quindi ha usato la posta!

    quoto Miky; a me addirittura è successo che certi libri, letti e piaciuti, a distanza di anni e con uno stato d'animo diverso non mi sono piaciuti più. così come alcuni libri "partiti male" mi sono finiti per piacere molto, e viceversa. è complicato...

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  10. Perchè è deliziosamente complicata la ns mente... ;)

    Kisses!!!

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  11. Il primo e terzo incipit che hai scritto mi incuriosiscono parecchio. Nell'incipit ci sta molto di ciò che potrà attirare le mie attenzioni su un libro.

    Nel mio blog, sulla barra destra, alla voce "Sul mio scaffale", sto segnalando il libro "Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?" di Harstad. L'incipit di quel libro è secondo me straordinario, secco, immediato. Dice:
    «La persona che ami è fatta per il 72,8% d'acqua e non piove da settimane».
    Come non continuare a leggere un libro così?

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  12. Il miglior consiglio che posso darti è: lasciati trasportare...

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  13. ciao Still! grazie per aver messo il mio commento ieri! Blogger ancora non mi fa commentare con il mio account, ma almeno ho trovato la maniera di entrare di straforo...

    Miky: deliziosamente complicata? bella definizione, peccato che io mi senta più spesso "pazza furiosa"! ;)

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  14. Hahahaaah, tesoro, vuoi fare un duello di pazzia???? Sto già limando le unghie... Grrrrr, sccchhhhh.... Hahahahha :D

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  15. @Still, veramente non saprei a me mette un po' ansia infatti inizio subito a versarci tutti i colori e a vedere che ne viene fuori.
    Il libro è bellissimo, ed è di uno dei massimi scritturi cubani purtroppo poco pubblicato in italia, anche se è considerato un libro di non facile lettura per il suo stile barocco, ma forse il suo fascino è proprio questo, se uno si dispone a leggerlo senza limiti di tempo e con calma assaporando ogni frase e parola, è un libro che a distanza di anni sembra sempre diverso e se ne scoprono sempre nuovi aspetti.

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  16. Ho letto su un libro dio composizione che per superare la paura del foglio bianco, cosa normale, si può ovviare sporcando il foglio con disegni o parole che ci possono poi aiutare a cominciare, rendendolo più personale e nostro, familiarizzando in questo modo con lui che si presenta bianco e vergine ai nostri occhi chiedendoci di essere riempito..

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  17. Ho letto tutti i vostri commenti e vi ringrazio tantissimo :)

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