Eppure senti che l’impotenza certe volte è l’anticamera di una potenza non espressa.
Still Pedersen
6 Gennaio 2012
Succede che a volte, anche senza volerlo una giornata si presenta con la sua incessante corsa e tu riesci a stargli dietro. Fino a un certo punto. Poi incespichi, come se i lacci del pensiero si attorcigliassero e volessero farti cadere. Del resto per terra, tra il fango di un cervello mai in stand by, sei abituato a stare.
Succede che a volte pensi a quell'amicizia, quella che ti hanno insegnato ripetendoti un ramazzottiano mantra, più bella cosa non c'è. E ti guardi attorno e dici, beh forse, chissà. La verità, anche se fa male dirlo, è che al di là dell'imperfezione che ognuno di noi nutre in sé, tu ti senti un grandissimo coglione. Uno che rincorre, si ferma e poi rincorre di nuovo. Rincorri il vento, le nuvole. Rincorri anche quel sacchetto di plastica. E le mani non afferrano.
So solo che ci saranno rami da tagliare, che ci vorrà un po' di forza. Non tutti i fiori sono destinati a sbocciare così come ciò che desideriamo succeda potrebbe non accadere. I sognatori hanno la malsana voglia di arrivare in porti in tempesta solo perché in quiete non sanno vivere. E così io sono. Tremendamente concreto e desideroso di sentire la pelle che scivola fra le mani senza guardare uno schermo. C'è un passaggio a livello davanti a me. Devo capire, devo superare.
Vorrei, potrei, sapessi. Se, quando, un giorno. Succederà, faremo. La clessidra consumata, gli ultimi granelli e poi staccherò la spina. Ho incassato colpi. L'attesa è qualcosa che oggi non posso affrontare, non senza la serenità di una promessa vera.
Eppure non senti che l'impotenza, a volte è l'anticamera di una potenza non espressa.. per paura?
Still Pedersen Paradise
musica consigliata: Stay with me - Sam Smith ft. Mary J. Blige