Le mani che al mattino stropicciano gli occhi, sono la prima cosa che vedi.
Scivolano sul petto, dove hai un peso.
Sono le stesse che sul muro, con una luce fioca, proiettano un airone.
Lui vola.
Le mani che un giorno si strinsero al collo, chiuso dal fiato che non arrivava
Passano sul tramonto del mio sogno, all'alba provano il modo di afferrarlo ancora.
E intanto vedo mongolfiere spinte in cielo dall'aria e mi chiedo se basta così poco per essere leggeri.
Io che leggero non lo sono stato mai.