Domani. Penso a domani. Sveglia. Colazione. Prendo la bici,
faccio lo stesso percorso di ogni giorno, ascolto la stessa musica e mi fiondo
in quell’aula.
Sorrido perché mi va di farlo, perché è così che hanno
imparato a conoscermi. A volte brontolo, poi torno normale e scherzo, faccio
quelle battute cattive che a loro piacciono.
Non tradisco me stesso, eppure la prevedibilità non è una
cosa che mi appartiene, o meglio, forse appartiene a tutti con una misura che
varia per stile di vita. Non lo so.
Dicevo che penso a domani. Mi sembra un passo avanti. Prima
avrei solo riflettuto su ieri. Sembravo un gambero.
Oggi mentre il vento forte mi portava a pedalare con
forza mi domandavo il perché mi sento
diverso da come appaio.
“Still sei simpatico, devi fartene una ragione”, la mia
collega mi ha detto questo ieri.
Devo farmene una ragione: perché io mi vedo insopportabilmente
chiuso mentre gli altri pensano che io sia socievole? Perché lascio che la
timidezza mi blocchi quando nessuno ha mai notato questa cosa di me?
Sarà l’ora che mi porta al delirio, sarà che a volte scrivo
senza sapere dove andare a parare..sarà che devo scrivere queste cose perché domani
se vorrò riguardare indietro capirò.
Chissà. Barbra continua a cantare e non sbaglia una nota, ma
lo sai che ti dico, io una nota voglio sbagliarla, voglio sentire l’effetto che
fa stonare, stridere in una pioggia di gesti uguali.
Domani, arriva presto io fretta non ho ma ti aspetto.
Fai un discorso su come ti vedono gli altri ed uno sullo "sbagliare nota"... Sul primo posso dirti che io a 32 anni non so ancora come mi vedano gli altri e sono molto molto insicuro... Sul secondo non me la sento di dirti nulla: Miky si ferma.
ReplyDeleteMa che importanza ha alla fine? Ce l'ha non lo nego, ma pur sempre gli altri non sono uguali a sé stessi né uguali tra loro. È banale forse, e forse solo Pirandello è riuscito a non rendere questo argomento banale, ma credo che sia la verità. Uno, nessuno e centomila. Ed io lo trovo molto affascinante. Qualche giorno fa, preso da un po' di scoramento, pensavo che non sarei mai riuscito a piacere a nessuno, mai più, perché questo è il meccanismo crudele che le chat fanno azionare nelle persone mediamente carine, fuori dagli stereotipi, poi il mio carattere chiuso non aiuta, diciamocelo. Eppure ho avuto la riprova del contrario. A volte sono gli altri, il mondo circostante che gira male in quel momento, a farci sentire "a disagio" con noi stessi. "Gli altri": comincia a dare un nome a questi altri, e vedrai allora che molti tuoi pregiudizi su te stesso si scioglieranno come neve al sole.
ReplyDeleteJohn Lennon (1940-1980) disse: "You're good-looking 'cause you're so hard to see".
A volte ci immaginiamo peggio di quanto in realtà siamo perchè guardarsi è difficile e spesso chi ci sta intorno riesce a notare cose di noi che ci sfuggono.
ReplyDeleteStill caro....
ReplyDeleteho riletto più volte il tuo post.
Mi sono rivista ad uno specchio che mi ha sempre dato da pensare anche a me... Quando sono Nanà, sulla scena, non sulla scena, fuori con amici, al lavoro, alla Coop...è tutto un girotondo di sorrisi e complimenti, ma non lo faccio per vanto è che la gente mi trova socievole, simpatico, allegro...
Ma a me mi è sempre "piovuto dentro", non è tristezza ma è interiorità/stare bene. Per un periodo ho fatto anche il serioso in giro ma poi il sorrso esce sempre.....
Quindi La morale Still, quale è?
Ogniuno è quello che è, con le sue tristezze, le sue gioie, le sue lacrime e i suoi sorrisi. E' ovvio che si viene visti "diversi" dagli altri, come noi vediamo a modo nostro gli altri...c'est la vie!
Ma pedala...pedalaaaa
for you.
sei Still....devi fartene una ragione!!:-)
ReplyDeletebacioni caro!!
lost
@Miky, tranquillo fermati pure :)
ReplyDelete@Microo, no ma alla fine il mio discorso non era sui pregiudizi..anzi mi fa piacere che gli altri vedano cose positive in me, cose che io da buon miope non vedo!
@Bimbo, giusto, infatti non ne dipendo per fortuna :)
ReplyDelete@Nanà, pedaloooooo! grazie mille per il tuo commento!
@Lost, eh hai ragione :p
ReplyDelete@Loran, si credo sia vero quello che dici!
@Tutti, comunque alla fine credo di non essermi espresso bene...non volevo scrivere che mi lascio influenzare da quello che gli altri pensano di me..semplicemente notare come a volte si scoprano delle cose particolari, tutto qui!
A volte me lo chiedo anch'io e mi piacerebbe poter uscire fuori dal mio corpo per potermi osservare tutti i giorni solo per la curiosità di vedere quanto differisca l'immagine che io ho di me stesso da quella degli altri. :)
ReplyDelete@Kamar, Vedi tu si che mi capisci..qua la mano :)
ReplyDelete@I'm soguy, Io tutto bene grazie :) bacioni!
pensa che io a volte desidero di poter leggere il pensiero per capire che cosa pensano gli altri di me, e sono così spietata con me stessa che, quasi sicuramente, niente di ciò che verrei a sapere potrebbe ferirmi.
ReplyDeleteCome avevo potuto perdermi questo post???
ReplyDeleteLa nota stonata. Mi hai fatto pensare a tutte le fatiche fatte per non sembrare fuori dal coro, per essere sempre in tono, in "sintonia" con gli altri.
E capire solo alla mia età che ogni tanto la nota stonata serve a farti sentire vivo. Talvolta basta anche, nell'intonazione, un riverbero, un timbro diverso che per un momento ti fa sentire ne meglio, ne peggio, ma solo più... autentico.
Grazie!
@Inco, sono io a ringraziare te! I tuoi commenti mi fanno sempre pensare..è un piacere leggerti!! un bacione (L. non sarà geloso per un bacione virtuale, no?)
ReplyDeleteNo, no... L. non è geloso di Still.
ReplyDeleteL. (che ti adora) è invidioso che il bacione me lo becco io :)