Riflessione sulla felicità basata su un fatto realmente accaduto: D. “Cosa c’è di meglio di far un bel sorriso ad una persona ...

All'ombra di un sorriso. All'ombra di un sorriso.

All'ombra di un sorriso.

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Riflessione sulla felicità basata su un fatto realmente accaduto:

D. “Cosa c’è di meglio di far un bel sorriso ad una persona che non si conosce?!”
Still :“Essere realmente felice”

Ok devo spiegarmi.
Nel contesto in cui parlavamo D. aveva ragione, io ero un pò svogliato ma comunque attento, diciamo in quello stato in cui mi trovo spesso nel quale seguo pensando alle mie cose.
Purtroppo il filtro cervello-bocca nell'esemplare di Still semi-adulto non esiste..
Insomma parlo sempre: logorroico!
Eppure da questo fatto è partita una pippa mentale che non si è fermata, fomentata anche da discussioni che ho avuto con amici.
Insomma io non voglio ridere sempre, non voglio far trasparire la mia felicità quando non lo sono realmente.

Credo di aver capito che la tristezza sia un lusso che la società non concede a tutti.
Bisogna correre e la tristezza è qualcosa che si può avere solo con la lentezza, la riflessione e in un certo qual modo il piegarsi su noi stessi.
Eppure è impagabile il momento in cui prendi atto di non star bene e inizi quell'auto analisi, quel dialogare col proprio lato debole che ti porta necessariamente a consocerti meglio.

Sapete una cosa amo la parola vulnerabile.

19 comments:

  1. E poi il conoscersi meglio è il primo passo per risolvere quello che non va e ha conquistare la felicità.

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  2. In un certo modo, è il senso che sto cercando di dare al periodo di semi-inattività in cui mi trovo... Un lusso costretto... ;)

    Vulnerabile... Questa l'ho già sentita... :D

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  3. naturalmente hai ragione, a questo mondo non è concessa la minima debolezza. che poi non è importante che uno sia veramente su di giri, basta fingere di esserlo. ecco, anche a me questo stato di cose scoccia profondamente. rivendico il diritto di lamentarmi e girare con il muso lungo senza dovermene vergognare!

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  4. @Loran, si è quello che penso anche io :)

    @Guchi, brava! rivendichiamolo con orgoglio come diceva la Santanchè imitata dalla Cortellesi :)

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  5. Come ben sai ho vissuto e vivo tutt'ora in autoanalisi... Paradossalmente è una cosa molto utile.. forse fin troppo.

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  6. @Miky, immagino..ho avuto anche io il mio periodo di "lusso" e probabilmente ne avrò altri!
    Davvero hai già sentito la parola vulnerabile? DAVVVERO? :p

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  7. @Rafa, si però non tutti sanno fare autoanalisi, non credi? quindi noi siamo un passo avanti :)

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  8. Condivido!!!!!!!!!!
    E come te e Guchi rivendico il diritto di manifestare il mio malessere.
    Son fatto così, son fatto come te.

    Però...
    Però apprezzo anche chi, pur con la vita che gli schifa, sorride, ride, manifesta un (anche se falso) ottimismo. Lo apprezzo perchè quel sorriso falso gli costa fatica e nasce dall'attenzione a far star bene gli altri.
    Apprezzo chi non ha solo il proprio mondo interiore al centro di se ma sa aprirsi alla felicità degli altri, come dono.
    E ho presente, ad esempio, l'incoraggiamento di certe madri... E nonna che diceva "cuor contento il ciel l'aiuta"...

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  9. hai ragione. io pero' spesso non avendone voglia devo sorridere per forza....ci si fa l'abitudine:/ essere realmente felici...la vedo dura
    lost

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  10. @Inco, è bello che tu abbia posto l'attenzione anche su quest'altro aspetto! Mi fa riflettere ancora di più!

    @Lost, suvvia che secondo me ci sono molte cose belle di cui essere felici :) abbraccione!!!

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  11. Le auto analisi sono momenti fondamentali che dovrebbero fare tutti, ache se costano fatica e a volte dolore.. forse si rpeferisce evitarli epr non affrontare i propri scheletri nell'armadio, però nulla ti fa tornare il sorriso del dopo esserti visto dentro e aver trovato la risposta ai tuoi mali d'animo...

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  12. Stasera mi rileggo il post!Adesso corro a lavoro!!!! =9 un bacione grande

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  13. @Francesco, a volte penso che anche le persone più insospettabili facciano autoanalisi, magari poi non le portano a termine!

    @Rano, buon lavoro carissimo :)

    @Miky, yeah!! ora però non scrivo più mail me lo sono imposto :D

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  14. posso essere in controtendenza? è proprio nei momenti di tristezza che bisogna sfoderare un sorriso per scacciarla. prendere le cose belle della vita, gioire di queste, e sempre con gioia eliminare le cose che rendono tristi.
    se mi mettessi a guardare le cose tristi della mia vita, anche io lo sarei, ma le ignoro, prendo le cose belle e mi sento felice.
    per chi sta pensando "non per tutti è così semplice" dico solo... provateci, sorridere è gratis! :)

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  15. @I'mso, nelle foto si vede che eravate felici :)

    @Lavega, come dicevo anche a Inco sono contento quando leggo pareri che differiscono, sono un aiuto alla riflessione :) quindi grazie :)

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  16. rifletti, rifletti... e mentre lo fai, sorridi :D

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  17. Beh... penso che è bello regalare un sorriso anche alle persone che non conosci. Anche se non si è proprio in forma, la vita non è tutta rosa e fiori, donare un sorriso in modo gratuito può fare bene anche a noi stessi: infonde a noi e agli altri un po' di ottimismo.
    Secondo me sorridere anche quando si è tristi non è ipocrisia: non vuol dire nascondere i propri problemi, non deve essere un sorriso di facciata, fatto per non far capire agli altri di essere persone fragili come tutti!
    Sorridere nella tristezza vuol dire riscoprire che nella vita, nonostante tutti i problemi, c'è sempre qualcosa per cui vale la pena essere felici; ci aiuta a scavare dentro di noi per ritrovare il nostro piccolo pezzo ottimista nascosto chissà dove; e serve anche per condividere con perfetti sconosciuti la nostra voglia di vivere nonostante tutto.
    E poi il sorriso di uno sconosciuto può riuscire sorprendentemente a illuminare il grigio tran-tran quotidiano e a donare uno sprizzo di serenità. E' talmente inaspettato al giorno d'oggi che è davvero magico...

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