Salve ragazzi, scrivo qualche riga prima di lasciarvi al racconto. Ho aggiunto nella colonna accanto le etichette in modo tale che se qualcu...

Un racconto incontrollato - 7 Puntata. Un racconto incontrollato - 7 Puntata.

Un racconto incontrollato - 7 Puntata.

Un racconto incontrollato - 7 Puntata.

Salve ragazzi, scrivo qualche riga prima di lasciarvi al racconto. Ho aggiunto nella colonna accanto le etichette in modo tale che se qualcuno ha perso o non ha letto il racconto può farlo in qualsiasi momento cliccando su "raccontami" :)
Inoltre vi avviso che sono vicino ad un bel traguardo, o almeno è un bel traguardo per me, ossia le 10000 visite dal primo post del 3 Marzo!!! :D
Quindi davvero grazie mille a tutti per starmi così vicino!!
Ora vi lascio al racconto, buona lettura!



Tornando a casa ho ripensato a Marcello, ai suoi occhi vivi, curiosi e impauriti.
Vivo una vita dalla quale assorbo e elimino ogni forza positiva, la propulsione alla novità è soffocata dal misterioso lato oscuro che non posso palesare.
Oggi ho preso l’autobus, era pieno di vecchiette scostanti e disilluse, extracomunitari isolati e isolazionisti, ragazzini con la loro musica e le risate sguaiate.
Io a chi appartengo?
Forse sono il figlio di un mondo sotterraneo oppure uno di quelli che esistono per far sentire gli altri forti della loro supremazia, perché loro hanno un’unica arma ma infallibile: l’essere conformati alla supposta normalità.
Ricordo quando a scuola mi chiamavano Lo stramboide, a me sembravano così strani loro con le loro smemoranda e gli zaini seven, le spice e i take that.
Ho provato a mimetizzarmi pretendendo quello zaino, i cd di culto..strano ero e strano sono rimasto ai loro occhi.
La sessualità, anche essa “distorta”, non ha aiutato. In realtà la pulsione non mi arrivava da culi tonici e rigonfiamenti sospetti, erano gli occhi, le mani che per sbaglio si toccavano, quell’abbraccio timido di Luca che si confidava con me.
Marcello ha risvegliato un universo sopito; per vivere con serenità ho sorvolato i miei pensieri, ma oggi non posso più.
Quel ragazzo è tutto ciò che avrei voluto essere solo per un giorno, solo per assaporare le frequenze del non pensiero.
E poi la bellezza. Io che sono un ranocchio dagli occhi verdi, qualcuno mi apprezza, altri mi trovano persino carino, manco a dirlo io mi trovo repellente.
Lui è acqua fresca che io berrei come dalla fonte, con una smania tale da non riuscire a tenerla tutta in bocca bagnandomi la faccia e il petto.
Ho bisogno di rivederlo, provocare il suo essere adolescente curioso, portarlo a me e possederlo come una pedina nelle mani di un dio insaziabile.
Forse sono stronzo, forse oggi lo sono davvero.

15 comments:

  1. E' vero, ma a chi apparteniamo ? Forse, forse solo a noi stessi ?

    ReplyDelete
  2. la sensazione di essere fuori posto la conosco molto bene anch'io... forse ha ragione il BV a dire che apparteniamo solo a noi stessi.

    un altro bel tassello per la tua storia; continua così, che ti sta venendo bene!

    ReplyDelete
  3. non apparteniamo a noi stessi solo quando ci leghiamo a qualcuno e capita raramente.oggi il racconto particolarmente bello significativo,per me.
    lost

    ReplyDelete
  4. Ti lovviamo, ti lovviamo!!! :*

    Io non vedo l'ora di leggerti su carta!!! :D

    ReplyDelete
  5. @Bimboverde, e a volte si ha la sensazione di non appartenere nemmeno a noi stessi.

    @Guchi, io ho provato sia l'essere fuori posto che l'essere semi sospeso. ti ringrazio per i complimenti:)

    ReplyDelete
  6. @Lost, secondo te quando ci leghiamo apparteniamo totalmente all'altro? io non lo so, nel senso che una parte rimane comunque solo nostra, credo.
    Sei sempre molto gentile con me :)

    @Miky, Ma ti lovvo anche io lo sai :p
    Mi sa che al massimo scriverò sulla carta regina, gli asciugoni ospitano varie scemenze ultimamente :D

    ReplyDelete
  7. :P

    No, dai, non buttiamoci giù così. Poi, guarda che Miky è preveggente... ;)

    ReplyDelete
  8. no, non totalmente.però non ci sentiamo piu' fuori posto e ci sentiamo meno smarriti,meno persi...
    LOST

    ReplyDelete
  9. @Miky, vorrà dire che se mai pubblicherò qualcosa chiamerò un personaggio col tuo nome..quello vero ovviamente :)

    @Lost, si è vero!

    ReplyDelete
  10. Credo che "star bene" significhi trovare l'appartenenza in noi stessi ma anche avere qualcun altro su cui posare il capo. E' anche nell'uscire dal nostro io che ci permette di ritrovarci.

    ReplyDelete
  11. Forse è il periodo, anche io mi sento così.

    ReplyDelete
  12. @Microo, cosa combino?!?!?

    @I'msoguy, grazie caro :)

    @Inco, si è vero!

    @Rano, io in questo periodo mi sento sereno, quando scrivo però escono tante sensazioni provate!

    ReplyDelete
  13. "Chi mi difenderà dal tuo bel volto" intitolava così Stendhal un suo manoscritto dove narrava l'innamoramento di Michelangelo Buonarroti per il giovane e bello Tommaso dei Cavalieri, è una cosa che quando non si è abituati alle attenzioni del mondo può spaventare molto.

    ReplyDelete

E voi che ne dite?!