Son giorni di sensazioni contrapposte . Momenti di implacabile ansia, di incertezze e che ne sarà di me . Attimi in cui, invece, c'è...

Ebbro di contrapposizioni. Me. Ebbro di contrapposizioni. Me.

Ebbro di contrapposizioni. Me.

Ebbro di contrapposizioni. Me.


Son giorni di sensazioni contrapposte. Momenti di implacabile ansia, di incertezze e che ne sarà di me. Attimi in cui, invece, c'è il sorriso pulito dell'amicizia, quella bella, pura, quella consolidata, quella che nasce negli angoli di un una mail ricevuta e colma di sensazioni positive. 

Sono ruvido, sarà la mia provenienza di rocce e onde, sarà il sale marino che sulla pelle luccica e allo stesso tempo tira. La cosa strana è che, benché il tempo non mi manchi, mi sento scorrere le ore addosso, la sensazione che nella vita più posso odiare.

Oggi mi sono seduto. Cerco ispirazioni tra un libro e l'altro. Tra una pagina e l'altra. Non so se sia un caso, io non ci credo. Eppure trovo una poesia di Pablo Neruda, "Ebbro di trementina", c'è tutto. Le passeggiate di notte in solitaria, il cavallo da cavalcare come metafora di una vita in cui non aver mai paura. Ci sarà chi tra queste parole si riconoscerà più di altri, ma in fondo parla di tutti. Di chi ha paura, di chi sta imparando a muoversi. Le scelte comportano azioni e reazioni ed è ora di sporcarsi le mani.

Vado, duro di passioni, a cavallo della mia unica onda,
lunare, solare, ardente e freddo, repentino,
addormentato nella gola delle fortunate
isole bianche e dolci come fianchi freschi

Trema nella notte umida il mio vestito di baci
carico pazzamente di elettriche sollecitazioni,
in modo eroico diviso in sogni
e inebrianti rose che si praticano in me.

Su per le acque, in mezzo alle onde esterne,
il tuo corpo parallelo si stringe alle mie braccia
come un pesce infinitamente appiccicato alla mia anima
rapido e lento nell'energia subceleste.
Pablo Neruda - Ebbro di Trementina

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