Apriamo la prima puntata di una nuova rubrica di Still: "Le domande esistenziali".
Prima di sottoporvi la domanda devo fare una premessa, una premessa in tre parti obbligata perché per me è giusto farla!
Allora la prima cosa è che come sapete il mio grande grande amico, nonchè vip della rete, Miky ha aperto un nuovo blog che si chiama "Miky risponde" un progetto molto interessante ancora non partito ma al quale cederei volentieri le mie domande esistenziali qualora siano adatte al "target" al quale vuole riferirsi :)
La seconda cosa è che le domande non sono farina del mio sacco ma le prendo dalle mie letture frivole: D-Donna di Repubblica e Vanity Fair..
Terza cosa: qui scrivo solo la domanda mentre la mia risposta la scrivo direttamente fra i commenti (anche non subito dopo la pubblicazione, sapete magari ho bisogno di riflettere anche io!) in modo da non influenzare nessuno con la mia idea :)
Bene spero davvero che sia una buona idea, se non la fosse scrivetelo: "Still sei un cazzaro" :pLa domanda è:
La nostra è la "limbo generation"?
Definizione di limbo per chi avesse un attimo di vuoto:
Stato di indeterminatezza, situazione sospesa e non definita!
sì, ma non è colpa vostra, non al 100% almeno, e poi penso che ci ricadano anche altre fasce di età. anch'io sono nel limbo, tanto per dire. ma ti dobbiamo fare anche l'analisi sociologica-economica-storica o è sufficiente "sì" o "no"? ;)
ReplyDeleteMi tiro fuori dal target della domanda, vista la differenza di età... Ormai è indefinitezza in tutto in realtà... Se vuoi riposto su MR???
ReplyDeleteGrazie della citazione, ti adoro, lo sai!!! :D
P.S. MR non ha un target, è una scatola...
Anche io se parliamo di età sono fuori target anche se devo dire nonostante i miei 45 anni faccio una vita più simile a quella di un ventenne che a quella di un ultra quarantenne con poche certezze e con un attendere gli eventi.
ReplyDeleteNon credo sia un fattore d’eta, in fondo come avete più o meno detto tutti è l’era dell’indefinito!
ReplyDeleteRiformulo la domanda: voi avete il sentore di vivere in un mondo nel quale si avverte il galleggiare come un modus vivendi semi-obbligatorio dal quale è difficile se non impossibile staccarsi?
Io credo che esista un vero e proprio limbo, in parte dovuto alla nostra incapacità di reagire di fronte ai problemi e in parte da qualcosa prestabilito dalla società precaria.
Insomma credo che a trovarci a galla siamo in molti, quindi sial momento siamo una società limbo.
@Guchi, libera..se hai voglia di "si,no" fai così altrimenti io (e credo molti altri) avremo il piacere di leggere il tuo parere :)
ReplyDelete@Miky, intendevo dire se questi possono essere argomenti a cui MR è interessato :)
@Loran, capisco quello che vuoi dire!
Più che a una generazione limbo, penso che siamo (boh! non so se rientro nel target) la generazione piegamento a novanta stretti tra le generazioni precedenti che hanno "scialacquato" e quelle che verranno che rischiano di non esserci se noi non facciamo sacrifici.
ReplyDeleteInsomma siamo piegati a novanta senza se e senza ma. :(
"Io credo che esista un vero e proprio limbo, in parte dovuto alla nostra incapacità di reagire di fronte ai problemi e in parte da qualcosa prestabilito dalla società precaria."
ReplyDeleteecco: è più o meno quello che avrei detto io. è indubbio che la società in cui viviamo, in questo preciso momento, sia un grande limbo. l'individuo ha perso il suo potere (che è comunque sempre stato relativo), la democrazia è diventata una parola vuota, i valori non hanno più valore e trionfano i disonesti (sto cercando di semplificare, ma tanto lo so che capisci quello che voglio dire). in tutto questo contesto, uno si chiede: e mò che faccio? che posso fare? non ho una vera rappresentanza politica, non riesco a trovare un lavoro (con tutte le conseguenze non solo economiche che ciò comporta), insomma, non mi resta che sbattere la testa al muro. quindi finisce che si sopravvive alla giornata, alla meno peggio, nella vaga speranza che le cose cambino per non si sa bene quale intervento (i maya??). è questo il limbo e mi pare che sia vero che ci stia dentro un sacco di gente. secondo me la cosa davvero grave è non arrivare a capire che il potere ce lo dobbiamo riprendere, che i disonesti dobbiamo prenderli a pedate, eccetera. senza spargimenti di sangue, per carità! ma il fatto è che occorrerebbe faticare e sporcarsi un po' le mani, e secondo me noi qui stiamo ancora relativamente bene per dare via alle proteste di piazza che ci sono state in altri paesi (e che comunque non sempre sono servite a qualcosa). insomma, la rivoluzione la si fa quando la pancia è veramente vuota, prima c'è il limbo.
Assolutamente si Still!
ReplyDeletePosso citare un papa o vi scandalizzate? Il Giovanni Paolo II filosofo aveva ammesso che l'inferno lo viviamo su questo mondo terreno... Un pò mi ci trovo...
Per il resto quoto PK e Guchi.
ah, inizi con domande semplici...
ReplyDeletese con generazione limbo intendiamo un periodo storico di passaggio tra due periodi più interessanti, forse sì.
ma questo non deve sminuire la/le nostra/e generazione/i: facciamo parte delle generazioni che stanno apportando un vero e proprio cambiamento... no... una vera e propria rivoluzione culturale. giusto per fare un esempio, stiamo contribuendo a fare in modo che un omosessuale possa vivere serenamente in mezzo agli altri, senza paura di essere deriso o malmenato.
limbo sì ma con un compito importante!
@Kamar, ecco è quello che penso io. A volte mi chiedo se riusciremo mai ad aprire gli occhi e il cervello..
ReplyDelete@Guchi, “la rivoluzione la si fa quando la pancia è veramente vuota, prima c'è il limbo.” Ecco perché ti adoro, hai una stupenda capacità di esprimere il tuo pensiero! E sono d’accordo con tutto quello che dici.
@Miky, solo a volte spero. In fondo forse l’inferno è qualcosa di peggiore, qualcosa legato solo ad alcuni momenti bui..non saprei.
@Lavega, si da questo punto di vista è vero..una sorta di nuovo medioevo in cui dobbiamo impegnarci per far migliorare le cose! Eh lo so io sono sempre categorico nelle mie cose :p
Io lo credo solo in parte. Lo è se ci lasciamo abbattere e travolgere dagli eventi. Se invece riusciamo a reagire e impiegare bene il tempo senza piangerci addosso la cosa è molto diversa.
ReplyDeleteSe parliamo di società e di situazioni personali allora si, c'è un certo galleggiamento e farsi trasportare dalla corrente, poi ieri ho visto Presa Diretta su Rai tre parlavano del economia e della situazione in italia e mi sono proprio cadute le braccia.
ReplyDeletePoi c'è appunto una situazione di passaggio e di cambiamento nel concepire quasi tutti gli aspetti della vita come l'economia il lavoro le relazioni tra persone, speriamo nel 2012 che secondo il calendario Maya non porterebbe catastrofi (quelle già ci sono da diversi anni) ma un mutamento dell'universo.
Boh... O forse il destino che ci punisce per scelte sbagliate e cerca di dirci "non lo fare, non lo fare..." O_O
ReplyDelete@Rano, si per un certo verso ti do ragione!
ReplyDelete@Loran, quindi preghiamo i Maya!
@Miky, non sarebbe male avere una vocina che ti dice fallo o non fallo!