Preparo il caffè e rifletto.
La giornata che è passata è stata pesante ma comunque non è andata male.
Insomma lamentarsi per il lavoro, no non lo faccio.
Potrei dire qualcosa di una persona che fatico a
capire, con i suoi impegni e il suo non pensare agli altri che devono subire i
suoi “buchi”.
Poi mi dico che in fondo c’è chi ha gli occhi per guardare
quello che succede, e per una volta mi affido alla speranza che non tutti siano
miopi.
La verità è che odio chi pensa di avere davanti a sé un
infinito campo, si spremono ad osservare senza capire che quella distesa altro
non è che uno specchio.
La vanità non risiede
solo nell’estetica ed è deleteria.
Mi fa paura questa concentrazione solo sul proprio orto.
Sapete di cosa ho paura?
Di poter scordare una lezione e cadere anche io in questo
vortice di immagini riflesse di sé.
Però ora il caffè è uscito.
Pucciamo un biscotto.
Guardo la tv spenta.
Ci sono io.
Mi diverto ad esaminare la lotta fra prendere coscienza di sé ed essere convinto di essere l'unico al mondo.
Sarà un equilibrio precario?
l'equilibrio è quasi sempre precario ;)
ReplyDeletemi piace troppo questa espressione che hai usato: pucciamo il biscotto, perchè mi fa pensare che occorre starci attenti, che se lo pucci troppo si rompe e cade dentro la tazzina, ed è un disastro. ecco, mi sa che anche noi esseri umani dobbiamo stare attenti a non pucciarci troppo in noi stessi.
ReplyDeleteBeh è comunque un equilibrio, sia come sia. Almeno tu delle domande te le fai. Grazie al cielo hai un cervello pensante.
ReplyDeleteL'equilibrio precario mai come oggi è diventato sdiquilibrio totale.. Giornata pesante dalla mattina alla sera.. giornata no insomma...
ReplyDelete@AncheBasta, interessante teoria! ps. ti aggiungo al blogroll :)
ReplyDelete@Guchi, lo ammetto il "pucciare" è colpa della Lombardia che mi sta attorno :p comunque hai ragione c'è una filosofia di vita nel farlo!
@Rano, grazie tesoro! so che anche tu ti fai molte domande!
ReplyDelete@Francesco, ahinoi le giornate no si propagano!
"Guardo la Tv spenta. Ci sono io"
ReplyDeleteGià... lo dovremmo fare più spesso. Spegnere quella scatola infernale e fissare il nostro riflesso sullo schermo (sempre se c'è ancora un riflesso...con gli schermi al plasma te lo puoi scordare).
Oh, guarda! In questa stanza, oltre al mondo intero che esce dalla TV, ci sono io. Me n'ero quasi dimenticato! Tutti presi dal nostro fare, vedere, ascoltare, comprare, parlare, ci dimentichiamo di essere...
Meno male che c'è ancora qualcuno che spegne la Tv e per un istante guarda oltre il buio dello schermo e scorge sé stesso.
Precarissimo, l'importante e non stare più di qua che di la... Ultimamente sn molto lontano dal mio equilibrio precario...
ReplyDelete@I'mso, chi lo sa. ognuno ha un punto di vista differente :) buon we :)
ReplyDelete@Miky, hai ragione!
@Febo, allora spegniamo tutto :)
Concordo, l'equilibrio è precario per natura, l'equilibrio lo creiamo noi con le nostre capacità: se lasciassimo perdere ciò che ci sta attorno, la nostra vita, le persone, cadrebbero inesorabilmente (quanto mi piace 'sto avverbio!) e noi rimarremmo con un pugno di mosche. L'equilibrio non precario esiste, ma si chiama stabilità ( a volte noia?) bah..un bacione e spero che tu abbia ricevuto il mio messaggio di ieri pomeriggio!
ReplyDeleteormai io ho rinunciato a trovare un equilibrio... quando lo ragiungo, mi accorgo che in effetti già me ne serve un altro...
ReplyDeleteBisognerebbe sempre cercare di guardarsi dal di fuori di noi stessi così uno si accorgerebbe meglio delle proprie vanità e che dobbiamo considerare anche chi ci sta intorno.
ReplyDeleteQuella della televisione spenta mi sembra una buona idea.
Parecchio precario. È importante fermarsi e porsi delle domande, ma anche trovare risposte. In fondo a che pro continuare a farsi domande se non si tenta di trovare almeno qualche risposta?
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